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Lui & Lei

La fregola per le curve


di 4occhi
11.08.2015    |    7.850    |    7 9.2
"Si era fatto una segretaria del suo ufficio! Non poteva crederci! Di solito non mischiava il lavoro col sesso, la sua vita privata restava fuori dall'azienda..."


Si era fatto una segretaria del suo ufficio! Non poteva crederci! Di solito non mischiava il lavoro col sesso, la sua vita privata restava fuori dall'azienda. A casa quella sera ripensò all'energumeno con cui si era masturbato...il suo amico di sotto si sentì chiamato in appello e su!! Cazz... Non riusciva davvero a capire perché lei gli facesse quell'effetto: era morbida, liscia, rotonda , dolce, profumata, sostanziosa...Argh!!! Si stava bevendo il cervello!!! Il suo pene lo metteva in croce, appena la vedeva o la pensava il bastardo si preparava all'attacco e rigido si metteva sull’attenti !! Forse se l’avesse scopata invece di trastullarsi come un ragazzino gli sarebbe passata questa fregola. Decise di passare al contrattacco...quel weekend avrebbe invitato a casa sua Giada e gnam ! Se la sarebbe mangiata in un sol boccone... Come avrebbe resistito altri quattro giorni in quelle condizioni, spesso un tiro come un adolescente, sarebbe stato un altro discorso...doveva trovare dei modi di darsi sollievo... La incrociò in corridoio il giorno dopo e con una furia e forza a lui ignota, la prese e la trascinò nello sgabuzzino. Voleva capire il perché di quell'attrazione. Le prese il viso tra le mani e la guardò, era un quadro di Botticelli: con tutti quei riccioli rossi e quella pelle bianca con un velo di lentiggini, gli occhi erano verdissimi. Un'emozione gli gonfiò il petto... "Come stai? Mi hai pensato?", lo sguardo si soffermò sulla bocca: passò il pollice sul labbro inferiore e poi su quello superiore, la sua lingua lo sfiorò. "Ancora" , lei lo guardò, la tirò fuori e leccò il dito, lo succhiò, lui si abbassò e con la sua partecipò al lambire, poi tolse il dito e la baciò totalmente, impadronendosi di tutta la bocca. Gli piaceva il suo sapore, le labbra gonfie e pacioccose, persino la quantità di saliva che metteva nel bacio. Continuarono così per un tempo indefinito, poi un colpo alla porta li riportò alla realtà, si staccarono ansimanti, guardandosi con i volti languidi e umidi di passione. Lui le teneva ancora il volto tra le mani. "Avevo bisogno di...", lei lo guardò aspettando la fine della frase, che non arrivò perché lui aprì la porta e uscì lasciandola sola, in balia di un turbine di emozioni. Per tutto il giorno uscì dall'ufficio e lavorò fuori. Secondo giorno, meno tre al sabato decisivo. Doveva evitarla in azienda. Ma maledetto il destino, lei doveva illustrargli una ricerca di mercato richiesta dal suo settore, quindi si ritrovarono nel suo ufficio soli. Tutto procedeva normalmente, era brava e spiegava bene i risultati del suo lavoro. Il profumo,i colori, la posa e le movenze, il timbro della sua voce, la guardava, no, la ammirava e ad un certo punto si rese conto che aveva smesso di parlare. "Ah si, bene, lavoro eccellente Giada", "Grazie, dottore". Si alzarono contemporaneamente, ma lui fulmineo la prese tra le braccia e la baciò, stampò la bocca sulla sua. Senza tregua infilò e mosse, la sua lingua con quella di lei, solerte, che rispose positivamente al suo attacco. Si fermarono, fronte a fronte, respirando forte, " Voglio prenderti, non ne posso più". "Lei...tu, mi sconvolgi" e mentre lo diceva gli mise le mani sul pene gonfio nei pantaloni e iniziò ad accarezzarlo con forza. "Ti voglio...ti prego". Si, che massaggio ! E che sballo sentirselo dire, qualcosa si riempì dentro di sé, sorrise compiaciuto, "Vieni con me, tesoro". Presa per la mano la portò nel suo bagno personale. In due secondi le alzò il vestito sfilandolo dall'alto, restò in lingerie e il suo pene già pronto si irrigidì ancora di più facendolo soffrire. Era uno spettacolo di curve...La fece sedere sul vater e si posizionò davanti a lei slacciandosi i pantaloni. Si liberò il cazzo con un gemito di sollievo, tanto era rimasto compresso tutto il tempo della riunione. Lei approfittò subito, lo strinse tra le sue pasciute mani e iniziò a smanettarlo. Cristo! Glielo stava stritolando!!! Eppure l'appagamento pazzesco che provava lo fece diventare furibondo! Era infuriato con lei, con se stesso, perché bastava poco per sentire un godimento , che mai prima, aveva sperimentato. "Ti prego..." E la vide col suo cazzo ad un centimetro dal viso, lo spinse verso di lei sperando che capisse, Giada non lo deluse e la guardò mentre lentamente apriva quelle labbra di seta e lo accoglieva dentro di sé. La visione di lei che lo prendeva lo fece eccitare ancora di più !! Se la sentì tutt'intorno, lo prese tutto senza problemi, che meraviglia! Le gambe gli tremarono dal piacere provato, quindi cercò equilibrio appoggiandosi con le braccia al muro dietro di lei che stupendolo, gli prese il sedere con le mani e diede inizio alla fellazio più goduriosa della sua vita! 'Che nervi ! Sono troppo su di giri !!' Respirò per calmarsi e insieme a lei si mosse, sembrava una danza e lui se la godette incredibilmente. Stava per venire, "Giada, mi manca poco...", il botto! Reggersi in piedi e sborrare nella sua bocca fu un'impresa. Lei non mollò mai la presa, nemmeno quando lui fece per scostarsi, lo trattenne per le chiappe e gli impedì di spostarsi. 'Merd...l'ha sta bevendo tutta', sentì l'ultimo spasmo dell'orgasmo consumarsi e poi lei lo liberò. Tolse infatti le sue mani dai glutei e fece uscire il pene che barzotto colava davanti a lei. Lui la guardò sfinito e lei con l'indice gli fece cenno di avvicinarsi, lui non capendo si abbassò, "Si?", lei lo prese per la camicia e lo baciò...'Oh cazzo!!', senza aspettare riversò nella bocca di lui tutto il suo seme!!! Questo proprio non se lo aspettava e preso in contropiede, incuriosito ed eccitato dalla novità lo bevve insieme a lei. Sconvolto dal proprio sapore, ma piacevolmente sorpreso dalla porcaggine della cosa non si staccò ma continuò a baciarla tenendola abbracciata. "Non sapevo che sapore avesse, sei tutta matta!", lei sorrise e si alzò velocemente, "Devo tornare al mio posto, avranno bisogno di me, grazie per la pausa!". E uscendo dal bagno mentre si infilava il vestito , gli fece l'occhiolino, lui rimase lì interdetto col pisello al vento. Il giorno dopo lui era in una filiale per una riunione quindi non si videro. Finalmente venerdì arrivò, lei andò in ufficio e lui per la pausa pranzo le fece recapitare un mazzo di fiori con biglietto annesso: l'invito sabato a casa sua per cena. Le colleghe quando videro i fiori non la smisero più di tormentarla di domande su chi fosse l'ammiratore segreto, Giada sorrideva e inventava scuse per sedare la loro curiosità. Alla sera sulla sua scrivania lui trovò un biglietto profumato, Giada accettava l'invito. Bene bene, si sarebbe tolto di mezzo quest'ingombrante distrazione una volta per tutte, ma nello stesso momento un senso di colpa si insinuava: lei era qualcosa di positivo... non una parentesi da cancellare. Era passata l'ora di fine lavoro. Pensava tutto questo mentre si stava lavando le mani quando qualcuno si fiondò nel suo bagno chiudendo la porta a chiave, lui si girò e venne investito da un corpo che conosceva e sbattuto seduto a terra. "Non arrivo a domani sera!!" Lei era bellissima, rossa in viso e sembrava avere la febbre. "Ora!! Ti voglio ora!!" Lui restò impietrito per qualche secondo ma poi una sana gioia lo sopraffece, si mise a ridere. Rideva? Quell'imbecille rideva? Le venne da piangere, dopo che l'aveva tormentata quasi tutta la settimana!! Lui la vide abbassare il viso, 'Oh cavolo! No lacrime no!' Prese le sue mani e la tirò giù, l'abbracciò forte. "Anche io ti voglio!!"..."Ora..." E baciandola le strappò l'abito davanti facendo saltare tutta la fila di bottoncini, Giada si mise a ridere! Un altro indumento rotto!! Che bella era quando rideva, si abbassò sulle sue tette enormi e prendendole con le mani spostò il reggiseno e si portò i capezzoli alla bocca. Li succhiò, li morse facendola mugolare, iniziarono a spogliarsi vicendevolmente, ridevano e si strapparono i vestiti di dosso fino a rimanere nudi, abbracciati, a baciarsi. La fece sdraiare sul tappetino e le si mise sopra allargandole le gambe e mettendosi in mezzo. Ora o domani che differenza faceva, voleva entrare, possederla !! Riprese a baciare il seno, i suoi capezzoli erano rosa chiaro e sdrucciolevoli al contatto con la sua lingua. Scese leccando la pancia liscia, l'ombelico, la peluria fitta rossiccia, la fica. Eccola! Che voglia aveva di assaporarla ancora : buona, dolce, fradicia di umori. La aprì e la leccò, cavernosa e bagnata : era prontissima per lui. Si alzò un attimo e da un cassettino estrasse un preservativo e se lo infilò. Si prese il pene e lo sfregò tra le sue labbra, sul clitoride, Lei gemeva, gli prese il volto tra le mani : "Prendimi, scopami!" , l'aveva voluta dalla prima volta che si era scontrato con lei. "Si", e muovendo il bacino si infilò tutto. Lo avvolgeva, la riempiva. Si sentiva catturato dalle sue pareti, si sentiva frizionare tutta dentro. La voleva prendere più forte e più veloce, lo voleva prendere più dentro e più lentamente. Era appoggiato su di lei, morbida mentre la penetrava, non era mai stato così comodo mentre faceva sesso...la baciò, intensificò i movimenti, sarebbe andato avanti tutta la notte. "Godi Giada, godi!!" si staccò leggermente e infilò una mano per arrivare ad accarezzare il suo clitoride. Lei venne urlando e gli artigliò le spalle...lui continuò picchiando forte e l'orgasmo fu così forte da attraversargli tutto il corpo con un fremito...si accasciò su di lei. Felice. Così si sentiva, abbandonato su di lei che lo teneva abbracciato. Ok l'aveva scopata... Capitolo chiuso. Ma a chi la dava a bere? Perché smettere quando si sentiva in paradiso? Alzò leggermente il volto e la guardò : era grossa, era morbida. Era ingombrante, era bellissima. Era cicciona, era eccitante e fantastica sessualmente...era...sua. Per la prima volta nella sua vita sentiva un senso di appartenenza : qualcuno suo, e lui di qualcuno. E quel sesso meraviglioso nel bagno dell'ufficio era solo l'inizio...




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